PCM Diaries | Cesare Viel

IL SERVIZIO

di Leonardo Merlini [Askanews, 15 ottobre 2019, link]

L’assenza presente, Cesare Viel tra performance e parola

Al PAC di Milano la mostra “Più nessuno da nessuna parte”

arola e azione, performance e documentazione. Il Padiglione d’Arte contemporanea di Milano ospita la mostra personale di Cesare Viel, “Più nessuno da nessuna parte”, un viaggio intenso dentro la pratica di un artista che sa fare i conti con la dimensione, problematica, ma decisiva, della presenza.

“L’azione performativa – ha detto ad askanews – è importante tanto quanto il linguaggio, è una questione di corpi, come Barthes aveva insegnato, il linguaggio è un corpo, è una performatività sonora, non è solo questione di logicità scritta, e così è la dimensione performativa nell’arte, che per me mette in moto un rapporto con il tempo, con lo spazio, con i corpi e la presenza. Il qui e ora della performance permette di fare i con la realtà”. La realtà, il grande sottinteso della coscienza contemporanea, è al centro della ricerca di Viel, ma partendo da un presupposto di complessità e di confronto, che allarga il campo della visione.

“La performance – ha aggiunto l’artista – forse ti permette anche di fare i conti con l’assenza di qualcuno che c’è stato prima. L’assenza non è un limite della presenza, non è qualcosa che manca, ma è qualcosa che c’è e che si rivela nella sua essenza, che è comunque diversa dalla presenza, ma c’è”. In questo senso prendono un’altra luce anche le strutture sulle quali poi, solo in determinati momenti, si innesta la performance vera e propria, che ha la forza di creare quella relazione con il pubblico, ma anche con lo spazio, che è un altro elemento decisivo del lavoro di Viel. “E’ grazie alla relazione – ci ha spiegato – che tu scopri l’esistenza della differenza in te e nell’altro e la possibilità di una partecipazione. La relazione è anche lo sguardo dell’altro, che è fondamentale tanto quanto il tuo sguardo soggettivo”.

E poi c’è la letteratura, la parola come grado zero di Roland Barthes, certo, ma anche il coraggio di scrivere una lettera a Emily Dickinson, che tutti possiamo leggere nella mostra al PAC.“Scrivere una lettera a lei – ha concluso Cesare Viel – è in qualche modo prenderla in parola, dato che lei stessa aveva detto che tutta la sua poesia era una lettera scritta al mondo e che mai le aveva risposto”.La mostra al PAC, con il suo carico di emozioni, resta aperta al pubblico con la curatela di Diego Sileo fino al 1 dicembre.

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IL DIARIO

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LA MOSTRA
Cesare Viel. Più nessuno da nessuna parte
a cura di Diego Sileo
Da sabato 12 ottobre a domenica 1 dicembre

Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta PIÙ NESSUNO DA NESSUNA PARTE, la più ampia mostra personale di Cesare Viel in uno spazio pubblico, che ripercorre la pratica performativa dell’artista centrata sul connubio tra rappresentazione visiva e verbale.
Promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta dal PAC con Silvana Editoriale, la mostra è curata da Diego Sileo e inaugura in occasione della Quindicesima Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI e dedicata all’arte italiana.

Attraverso azioni performative e installazioni ambientali Viel esplora sin dai primi anni Novanta i processi attraverso i quali l’identità si costruisce e si decostruisce, rivelandosi un luogo di attraversamento che conserva le tracce di ogni passaggio.
La mostra presenta lavori inediti e nuove versioni di installazioni e performance storiche, realizzate dall’artista in dialogo con l’architettura del PAC.
I luoghi dell’assenza evocati dal titolo rivelano discrete, silenziose e spesso fantasmatiche presenze che affiorano dal vissuto dell’artista in un racconto costantemente ridefinito dalla relazione con i fatti della storia recente, le convenzioni sociali, i pensieri e le parole degli autori o degli artisti prediletti, la vicinanza o la lontananza delle persone amate.
Performance, travestimento, trasformazioni, trucco, recite o canzoni: addentrandosi in altri corpi e altre storie, Viel immagina forme di soggettività altre che interpretano l’arte come momento di scambio emozionale e di relazione con la collettività.

In catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, nuovi testi del curatore, di Francesco Bernardelli, Emanuela De Cecco, Francesca Guerisoli, Laura Guglielmi, Antonio Leone e dello stesso Cesare Viel.

30 Marzo 2020
PCM Diaries | Ritz Paris